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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, I, 19
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originale
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[19] Quibus enim oculis animi intueri potuit vester Plato fabricam illam tanti operis, qua construi a deo atque aedificari mundum facit; quae molitio, quae ferramenta, qui vectes, quae machinae, qui ministri tanti muneris fuerunt; quem ad modum autem oboedire et parere voluntati architecti aer, ignis, aqua, terra potuerunt; unde vero ortae illae quinque formae, ex quibus reliqua formantur, apte cadentes ad animum afficiendum pariendosque sensus? Longum est ad omnia, quae talia sunt, ut optata magis quam inventa videantur;
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traduzione
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19 Quale straordinaria facolt? di vedere con gli occhi dell'anima permise al vostro Platone di contemplate il
grandioso processo seguito dalla divinit? nella strutturazione e costruzione del mondo? Come ne vennero gettate le
fondamenta? Quali strumenti di ferro, quali leve, quali argani vennero impiegati? Chi furono gli esecutori materiali? In
che modo l'aria, il fuoco, l'acqua, la terra poterono sottomettersi ed obbedire alla volont? dei supremo architetto? Donde
trassero origine quelle cinque figure geometriche dalle quali derivano tutte le altre forme create, cos? acconciamente
predisposte ad impressionare il vostro spirito determinando in esso l'insorgere della sensazione? Sarebbe troppo lungo
soffermarsi ad esaminare i singoli punti del sistema che sembra scaturire pi? da un desiderio che da una effettiva
ricerca.
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